Mancata formazione dei lavoratori. Un danno assicurato!
Nella maggior parte dei casi il datore di lavoro considera la formazione dei lavoratori come un costo da dover sostenere per obblighi di legge e una perdita delle ore di lavoro da parte di questi ultimi, ma la sicurezza sul lavoro e la formazione sono realmente una sola perdita di tempo e denaro?
Che si tratti di datore di lavoro o di lavoratore, ogni ora di lavoro può vedere il sorgere di rischi legati alla salute di chi effettua le operazioni, indipendentemente dal settore in cui si svolge la propria attività lavorativa.
La formazione dei lavoratori per prevenire incidenti
Dall’impiegata in ufficio, in posizione fissa davanti ad un monitor, all’operatore edile la cui mansione richiede l’utilizzo di numerosi attrezzi e il sollevamento di pesi, il rischio legato alla salute del lavoratore è sempre presente, sebbene di natura diversa.
La formazione, dunque, ha lo scopo di rendere i lavoratori consapevoli dei rischi in cui incorrono quotidianamente nello svolgimento dell’attività lavorativa e istruirli affinchè vengano a conoscenza di informazioni teoriche e di pratiche azioni da poter intraprendere durante le ore di lavoro per prevenire incidenti, anche molto dannosi, e preservare la propria salute nel tempo.
Non solo quindi un incredibile vantaggio per ciascun lavoratore, ma anche per il datore di lavoro che potrà, in questo modo, disporre di forza lavoro che possa operare in sicurezza, senza incorrere in situazioni di infortunio.
La formazione per la tutela del datore di lavoro
Il verificarsi di un infortunio vede il sorgere automatico di un costo per il datore di lavoro, l’apertura di innumerevoli pratiche burocratiche oltre che la perdita di ore di lavoro da parte del lavoratore infortunato.
Sebbene questo scenario non può che sottolineare l’enorme perdita generata da una mancata formazione, sono da evidenziare le conseguenze che implicano in via diretta ed esclusiva il titolare dell’azienda.
La formazione in materia di sicurezza sul lavoro identifica, infatti, un obbligo per il datore di lavoro previsto per legge dal D.lgs. 81/08, il quale prevede una serie di sanzioni (amministrative, civili o addirittura penali), in caso di mancato assolvimento di quanto previsto dallo stesso.
Non si tratta, quindi, di una facoltà, ma di un vero e proprio obbligo di formazione per il datore di lavoro stesso e i suoi lavoratori.
In caso di inadempienza, come riportato all’art.55, comma 1, lettera c) del D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro ed il dirigente possono essere puniti mediante arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.200€ a 5.200€. Inoltre, come riportato al comma 6 bis, se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori gli importi citati sono raddoppiati, mentre se si riferisce a più di 10 lavoratori, gli importi sono triplicati.
La sicurezza sul lavoro non può essere percepita, quindi, come un aspetto secondario e del tutto estraneo allo svolgimento dell’attività lavorativa, ma come un vero e proprio strumento essenziale di prevenzione di incidenti e di danni economici importanti per l’attività imprenditoriale.
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