Il piano politico Draghi
Nella giornata di mercoledì 17 febbraio Mario Draghi si è recato in Senato per richiedere la fiducia, illustrando il piano di governo definito per superare l’emergenza sanitaria da Covid-19 e la relativa crisi economica.
Nella giornata seguente del 18 febbraio Draghi ha poi presentato il piano e ha richiesto la fiducia anche alla Camera.
Superando il tradizionale rito di giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Mario Draghi ha ringraziato Sergio Mattarella per l’incarico affidato: “Vorrei dirvi che non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia.”, ha affermato e ringraziato l’ex premier Giuseppe Conte «che ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall’Unità d’Italia», promuovendo una collaborazione con le forze politiche e le istituzioni al fine di poter supportare le aziende, le famiglie e l’economia in questo momento di difficoltà.
La vision
Il programma politico di Draghi si caratterizza per una vision distintiva e che guarda al futuro, un futuro green e digitale, volto a concentrarsi su problematiche concrete.
Vengono riportate all’attenzione tematiche focali, come il piano vaccini (somministrati nelle strutture già a disposizione, invece che appositamente realizzate), la scuola (in previsione il recupero delle ore in presenza perse a causa dell’emergenza sanitaria), la ripresa economica (sostegno mirato e selettivo alle imprese più colpite), il lavoro (concentrandosi in particolare sui giovani, sulle donne e sul lavoro autonomo), nonché fisco e molti altri aspetti che affronteremo nel dettaglio.
Il piano Vaccini
Come il predecessore Giuseppe Conte, il premier Draghi porta avanti il piano previsto per le vaccinazioni, mirando ad aspetti più concreti: “Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private. Facendo tesoro dell’esperienza fatta con i tamponi che, dopo un ritardo iniziale, sono stati permessi anche al di fuori della ristretta cerchia di ospedali autorizzati.”
Il premier ha, inoltre, comunicato l’intenzione di mettere in atto strategie di altri Paesi europei che hanno permesso di ricorrere ai vaccini seguendo un approvvigionamento più rapido e adeguato al numero della popolazione.
La riforma della sanità
Per la sanità Draghi prevede di rafforzare i servizi sanitari realizzando una rete sanitaria territoriale (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria), rendere “realmente esigibili i Livelli essenziali di assistenza e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative”. Fra gli obiettivi, la casa come principale luogo di cura, anche grazie a telemedicina e assistenza domiciliare integrata.
La scuola
La politica scolastica di Draghi intende permettere un ritorno al consueto orario scolastico, anche distribuito su diverse fasce orarie e di recupero delle ore di lezione in presenza perse durante lo scorso anno, che permetta una migliore fruizione degli insegnamenti, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno che hanno riscontrato più problematiche nello svolgimento della DAD.
Draghi ha anche impostato un discorso di più ampio respiro sulla necessità di transizione culturale che sappia coniugare il patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale con le nuove materie e metodologie, le competenze scientifiche, il multilinguismo. Proposte: investire nella formazione del personale docente, negli ITS (istituti tecnici), nella ricerca, nel digitale nella scuola.
Economia
Il piano di sviluppo economico prevede una ripartenza dell’economia italiana e dei diversi settori industriali, mirando ad un sostegno più selettivo alle imprese più colpite a seguito della pandemia da Sars-Cov-2, in particolare il Premier ha affermato che “il Governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi.”.
Recovery Plan
Il governo Draghi intende proseguire con il Recovery Plan attraverso l’impostazione data da Conte, prevedendo di disporre di 210 miliardi per un periodo di sei anni, in cui attuare una serie di strategie di sviluppo e di ripresa della nostra economia, che toccheranno diversi punti:
- innovazione, digitalizzazione, competitività e cultura (digitalizzazione, banda larga, reti di comunicazione 5G…);
- transizione ecologica (inquinamento delle acque e dell’aria);
- infrastrutture per la mobilità sostenibile (rete ferroviaria veloce, reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica…);
- formazione e ricerca;
- equità sociale, di genere, generazionale e territoriale;
- salute e la relativa filiera produttiva.
Turismo
Il turismo ha rappresentato negli ultimi anni il 14% del nostro PIL nazionale, subendo una riduzione dei flussi in entrata del 3% circa a seguito della pandemia globale.
Si prevede, quindi, di promuovere le mete turistiche italiane attraverso una valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, naturale e delle tradizioni locali.
Lavoro
Nell’ultimo anno sono stati concessi strumenti di sostegno salariale a circa 7 milioni di lavoratori, per un totale di 4 miliardi di ore. I lavoratori più colpiti ad oggi sono i giovani, le donne e i lavoratori autonomi. È quindi su di loro che la politica del lavoro di Mario Draghi intende puntare maggiormente, prevedendo strumenti di ricollocazione e di sostegno, integrati con strumenti di concessione del credito e di capitale.
Centrali le politiche attive, il potenziamento dell’assegno di ricollocazione, il rafforzamento del persone dei centri per l’impiego. Attenzione alla parità di genere, in termini di retribuzione e carriere delle donne.
Politiche industriali
Sono previste politiche strutturali che facilitino l’innovazione, politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito, politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili.
Mezzogiorno
Benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all’aumento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno. Fra gli strumenti, il credito d’imposta e altri interventi da concordare in sede europea.
Investimenti pubblici
Investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici, puntare su intelligenza artificiale (tecniche predittive) e digitale, coinvolgimento del settore privati in termini di competenza, efficienza e innovazione.